LAZIOcrea è protagonista attiva nella “promozione della salute nei luoghi di lavoro” (Workplace Health Promotion – WHP) che, per mezzo di una strategia preventiva, intende migliorare la salute ed il benessere delle persone nel contesto lavorativo, ritenuto un setting privilegiato per l’adozione di stili di vita salutari.

In tale ottica sono stati intrapresi percorsi di coinvolgimento dei lavoratori per elevarne il livello di conoscenza e di consapevolezza sui rischi presenti nel lavoro (e non solo) e sulle corrette misure di prevenzione da adottare a garanzia della propria e altrui salute.

Nel 2019, grazie al Progetto “Promozione della cultura di primo soccorso”,  l’azienda ha inteso richiamare l’attenzione dei lavoratori sull’ “educazione alla prevenzione” e contestualmente diffondere la cultura dell’emergenza sanitaria, con particolare riguardo alle tematiche della rianimazione cardiopolmonare di base e della defibrillazione precoce. I lavoratori aderenti hanno appreso le principali manovre e la sequenza di rianimazione di base per bambini e adulti in condizioni di arresto respiratorio o ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo; gli stessi, sono stati istruiti all’uso del Defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), per operatori non sanitari (“laici”).

LAZIOcrea, quale società in house providing della Regione Lazio, gestisce per conto della Regione siti culturali di grande attrazione e altissimo interesse al fine di favorirne la valorizzazione e la pubblica fruizione, consentendone l’accesso, ogni anno, a migliaia di visitatori.

Nell’intento di rendere tali siti più sicuri nella fruizione da parte di visitatori e lavoratori, come anche di dare continuità alla campagna di sensibilizzazione e di prevenzione, in linea con i principi dettati dalla Regione Lazio in tema di diffusione ed utilizzo dei defibrillatori, ha dotato tutti i siti culturali gestiti per conto della Regione di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE).

Regione Lazio è infatti da sempre promotrice di iniziative volte alla diffusione dei defibrillatori nei luoghi che, per l’elevato numero di persone che li frequentano, sono statisticamente più a rischio di essere sedi di arresto cardiaco; principio ispiratore tra l’altro della Legge Regionale 5 dicembre 2019, n. 27.

Con tale iniziativa, si potrà contare sulla presenza di defibrillatori di ultima generazione, oltre che nel Castello di Santa Severa e nell’ hub culturale WEGIL (siti che ne erano dotati sin dall’apertura), anche presso:

  • Archivio Flamigni (Garbatella);
  • SCENA (ex Filmstudio di Trastevere);
  • Cento Incroci (Centocelle);
  • Grotte di Pastena;
  • Grotte di Collepardo.

Questi luoghi saranno inseriti nel Registro regionale dei defibrillatori, tenuto presso la centrale operativa ARES 118; questo al fine di consentire la tempestiva localizzazione del DAE più vicino ai soccorritori e di renderlo utile ai visitatori, ma anche alla collettività.

Un traguardo che mette sempre più in evidenza come Regione Lazio e LAZIOcrea siano sensibili alla tematica della cardio-protezione, consapevoli che i dati relativi ad MCI (morte cardiaca improvvisa) siano purtroppo impietosi.

Una volta che si manifesta un arresto cardiaco, l’unica terapia utile ad aumentare la possibilità di sopravvivenza è rappresentata dalla precoce erogazione al cuore di una scarica elettrica terapeutica (defibrillazione).

La MCI è un fenomeno drammaticamente rilevante; si calcola che l’evento si verifica, in ambiente extraospedaliero, in circa 1 persona su 1000 abitanti per anno (circa 55.000 eventi/anno in Italia, 3.000 a Roma). Numerosi studi hanno dimostrato che circa il 15% di questi eventi si verificano in strada o in ambienti pubblici; il 60% delle morti cardiache improvvise è avvenuto in presenza di testimoni. Un corretto e precoce intervento di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione praticato da questi ultimi può salvare oltre il 40% delle vittime altrimenti destinate a morte certa. L’unica strategia, quindi, di contrasto che si è dimostrata vincente nei confronti della MCI è lo sviluppo dei progetti PAD (Public Access Defibrillation-defibrillazione accessibile al pubblico) vale a dire la distribuzione mirata e capillare dei defibrillatori sul territorio e l’addestramento al suo uso del maggior numero possibile di cittadini in modo da garantire la presenza materiale del defibrillatore (e di chi lo sa usare) a pochi minuti dalla vittima.

Favorire la progressiva diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), in particolare nelle strutture aperte al pubblico e nelle Pubbliche Amministrazioni, deve essere sempre più doveroso, come d’altra parte indica la  Legge 4 agosto 2021, n. 116.

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