Sono state oltre 100.000 le prestazioni di assistenza e consulenza fornite complessivamente, da aprile a dicembre 2015, grazie al piano promosso dalla Regione Lazio che prevede la presenza di “assistenti di sala”, dal lunedì al sabato, nei Dea di 7 ospedali romani (S. Andrea, S. Camillo Forlanini, S. Giovanni Addolorata, Policlinico Tor Vergata, Pertini, S. Eugenio, Umberto I). Il dato, già rivisto al rialzo nel primo semestre 2016, arriva a certificare il successo di una iniziativa che, partita dopo un periodo di formazione del personale impiegato, vede oggi impegnati 21 operatori (3 per ogni ospedale), in un servizio che, come ha sottolineato a suo tempo il Presidente Zingaretti, nel corso della presentazione del progetto, punta ad aggiungere “un elemento di umanizzazione nel rapporto tra persona malata e necessità di cura”.
Il compito dei cosiddetti “steward” è infatti di fornire informazioni, assistenza e indicazioni, anche attraverso l’utilizzo di tablet e il ricorso al sito salutelazio.it, ai pazienti e ai loro familiari, che si rivolgono ai Dea-pronto soccorso dei 7 ospedali, nell’ambito di un progetto gestito dalla società regionale LAZIOcrea per conto della Regione Lazio.
Nello svolgimento di tale attività, oltre 30.000 sono stati gli interventi degli “steward” che hanno portato a un successivo interessamento del personale sanitario da parte degli utenti, mentre circa 60.000 sono state le pratiche amministrative svolte da pazienti o da familiari alle quali gli assistenti hanno dato il loro supporto. 14.000, infine, sono stati i casi in cui gli “assistenti di sala” hanno fornito informazioni utili per l’accesso ai servizi sanitari.
Quanto al gradimento da parte degli utenti, pur con le difficoltà esistenti nel raccogliere con puntualità e costanza informazioni in un contesto spesso caotico, quasi la totalità ha giudicato molto positivamente l’assistenza avuta, con più del 70% delle persone che hanno fruito del servizio che si sono dichiarate non solo soddisfatte, ma hanno manifestato anche un alto gradimento, qualificando il supporto ricevuto come “confortante” e evidenziando il valore etico, in termini di attenzione alle persona, dell’iniziativa.
Tutto ciò, con costi nettamente inferiori rispetto a altre Regioni che hanno avviato iniziative analoghe: per lo svolgimento del servizio si è fatto ricorso infatti al bacino di personale interno di LAZIOcrea, attraverso una selezione che ha privilegiato attitudini e conoscenze, a cui ha fatto seguito un periodo di formazione svolto presso la ex Asl RomaB.