Dal mese di settembre nei punti nascita del territorio, il Lazio, prima regione in Italia, in collaborazione con LAZIOcrea, che ha realizzato il sistema informativo, ha avviato in via sperimentale lo screening neonatale per l’Atrofia Muscolare Spinale, meglio nota come Sma. Per sensibilizzare le famiglie partirà, contestualmente, una campagna social per raggiungere i neogenitori, realizzata grazie all’associazione Famiglie SMA e all’Osservatorio Malattie Rare.
“Questo progetto – ha spiegato il responsabile Francesco Danilo Tiziano, professore associato presso l’Istituto di Medicina Genomica della Cattolica di Roma – consentirà l’identificazione precoce dei pazienti e l’inizio del trattamento prima della comparsa dei sintomi, massimizzando i risultati della terapia. I dati raccolti consentiranno anche di definire l’incidenza della SMA, di valutarne la fattibilità dell’inclusione di questa patologia tra gli screening neonatali obbligatori a livello nazionale”.
L’esame diagnostico, da effettuare nei punti nascita con un semplice prelievo di una goccia di sangue dal tallone, consente di sapere in modo precoce se il neonato è affetto da questa grave e rara malattia neuromuscolare. L’iniziativa rientra in un progetto pilota coordinato dall’Istituto di Medicina Genomica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e sarà, a breve, disponibile anche nei punti nascita toscani. Realizzata con il supporto di Biogen, prevede, nell’arco di due anni, di sottoporre allo screening 140.000 bimbi.
Per l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, si tratta di “un grande risultato raggiunto con l’aiuto di tutti, il mondo dell’associazionismo e i centri nascita. Siamo all’inizio di un percorso che ci auguriamo diventi quanto prima un esempio per tutto il territorio italiano”.